Prof. Di Raimondo
L'anemia è una condizione in cui si ha una bassa concentrazione di emoglobina nei globuli rossi. I globuli rossi hanno il compito di fornire ossigeno ai tessuti, mentre l'emoglobina è una proteina ricca di ferro che dà il colore rosso al sangue e permette ai globuli rossi di trasportare ossigeno dai polmoni al resto del corpo. Esistono diversi tipi di anemia:
I sintomi comuni dell'anemia sono:
Se l'anemia si complica e diventa grave, può anche essere accompagnata da dolore toracico, angina pectoris o infarto miocardico. Inoltre, altri sintomi allarmanti sono:
I segni chiari che possono indicare che un paziente soffre di anemia sono:
Ci sono tre cause principali per l'anemia:
Queste cause, a loro volta, possono essere dovute a malattie, problemi di salute o altri fattori. Così, la perdita di sangue può essere correlata a diminuzione di piastrine o fattori di coagulazione. La mancanza di produzione di globuli rossi può essere dovuta a malattie croniche o renali e la rapida distruzione dei globuli rossi può invece avvenire come conseguenza della sferocitosi ereditaria, una malattia che rende i globuli rossi troppo fragili. Dal canto suo, il corpo ha bisogno di vitamine, minerali e nutrienti, come il ferro, la vitamina B12 o l'acido folico per produrre i globuli rossi. La mancanza di queste sostanze può essere dovuto a alterazioni nello stomaco o negli intestini al momento dell'assorbimento dei nutrienti. Alcune di queste patologie sono la celiachia. Altre possibili cause possono essere:
Per prevenire alcuni episodi di anemia, in particolare quelli correlati alla mancanza di ferro e vitamine, è consigliabile modificare la dieta o assumere integratori alimentari.
Il trattamento dell'anemia dipenderà dal tipo, dalla causa e dalla gravità della malattia. Quindi, al paziente si consiglierà:
- Cambiamenti nell'alimentazione o integratori, aumento dell'assunzione di ferro, vitamina B12, acido folico o vitamina C.
- Farmaci antimicrobici per il trattamento di infezioni, ormoni per ridurre sanguinamenti mestruali o medicine che impediscano al sistema immunitario di distruggere i globuli rossi.
- Nei casi gravi: trasduzione del sangue, trapianto di cellule staminali e trapianto di midollo osseo.
La leucemia è una malattia del sangue in cui il midollo osseo produce globuli bianchi anomali (cellule blastiche leucemiche o cellule della leucemia). Queste cellule si dividono, si riproducono e ha luogo una proliferazione di cellule alterate che non muoiono quando invecchiano, ma si accumulano e sostituiscono alle cellule normali. In questo modo si riducono le cellule sane, con conseguenti problemi nel trasporto dell'ossigeno nei tessuti, nella guarigione delle infezioni o nel controllo delle emorragie. Il fatto che le cellule immature e anormale proliferino nel sangue fa sì che la leucemia sia considerata un cancro del sangue. Ci sono diversi tipi di leucemia:
I sintomi della leucemia variano a seconda del tipo di leucemia. I più frequenti sono:
Inoltre, altri sintomi includono:
Normalmente, non è possibile stabilire una causa specifica per la leucemia. Tuttavia, esistono diversi fattori di rischio che possono essere considerati come cause:
Attualmente non esiste alcun modo per prevenire la leucemia. D'altra parte, si consiglia di condurre una vita sana ed evitare le abitudini dannose: ciò aiuterà nella prevenzione di altri tumori oltre che ad affrontare meglio il trattamento.
Il trattamento di base della leucemia è la chemioterapia, una procedura con cui vengono iniettati farmaci per uccidere le cellule tumorali. Si divide in 3 fasi:
Il linfoma è una proliferazione maligna dei linfociti, che sono le cellule che difendono l'organismo nel sistema immunitario. Tale proliferazione si verifica nei noduli o linfonodi, anche se a volte colpisce anche la milza o il fegato. È quindi un cancro che origina nel tessuto linfatico. Come conseguenza, vi è una affezione del sistema immunitario, che diventa più pronunciata al diffondersi della malattia. Inoltre, se viene colpito il midollo osseo può portare ad anemia o ad altri cambiamenti nelle cellule del sangue. Si stima che il linfoma colpisce tra tre e sei persone ogni 100.000 abitanti ogni anno, e in media compare all'età 60 anni. Ci sono due principali tipi di linfoma:
Tuttavia, c'è una nuova classificazione chiamata Sistema REAL, che divide i tipi di linfoma in base al comportamento clinico in tre categorie:
Di solito i linfomi si manifestano con linfonodi ingrossati, e ben visibili in aree come il collo, le ascelle o l'inguine. Tuttavia, quando appaiono in aree meno accessibili, come l'addome o il mediastino, possono passare inosservati, ed essere difficili da diagnosticare fino a quando non appaiono i sintomi. Tali sintomi includono, ma non sono limitati a:
Finora le cause esatte che scatenano il linfoma sono sconosciute, ad eccezione di alcuni casi relativi alle infezioni causate da batteri come l'Helicobacter pylori e borrelia, o il virus di Epstein-Barr (EBV). Inoltre, gli esperti associano anche il linfoma con fattori quali coloranti per capelli, insetticidi e radiazioni ionizzanti. Tuttavia, non esistono prove conclusive.
Non c'è modo di prevenire il linfoma. Tuttavia, gli esperti raccomandano uno stile di vita sano, che potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la malattia, ma non esiste un rapporto diretto. Altre raccomandazioni includono: contenere l'obesità, il fumo e fattori di rischio cardiovascolare, non perché possono causare il linfoma, ma perché una persona con comorbidità ha meno probabilità di superare positivamente un trattamento aggressivo, come la chemioterapia.
Il trattamento del linfoma dipende dalla prognosi, dall'età del paziente e dalla salute generale. Bisogna fare un buon esame preliminare per conoscere l'entità della malattia e, in seguito, decidere la cura migliore. I trattamenti più utilizzati sono:
La malattia di Hodgkin o linfoma di Hodgkin è un tipo di linfoma, e cioè un cancro che ha origine nei globuli bianchi o linfociti (cellule di difesa del sistema immunitario). Si tratta di un tumore del sistema linfatico, che è un apparato essenziale per il sistema immunitari, che comprende una rete di organi, linfonodi, condotti e vasi linfatici che producono linfa e la trasportano dai tessuti al flusso sanguigno. Nel linfoma di Hodgkin si formano in maniera incontrollata alcune cellule linfoidi atipiche, chiamate Reed-Sternberg, che causano l'ingrossamento dei linfonodi in una zona particolare, fino a diffondersi progressivamente ad altre aree ganglionari limitrofe, alla milza o al midollo osseo. Anche se può presentarsi quasi ovunque, solitamente è più comune nei gangli linfatici della parte superiore del corpo, al torace, al collo e alle ascelle. L'incidenza è di 30 nuovi casi all'anno per un milione di abitanti. Colpisce sia giovani che persone oltre i 55 anni. Tra i giovani è più frequente nelle donne, mentre tra gli anziani colpisce soprattutto gli uomini. Meno frequentemente colpisce i bambini, fissandosi al il 5% dei tumori infantili. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) può essere suddivisa in due tipi principali:
- Linfoma di Hodgkin classico. È il più comune (80% dei casi), e si distingue in quattro varietà, a seconda della cellularità che accompagna:
- Predominanza linfocitaria nodulare (20%)
Nel 60-70% dei casi la malattia è asintomatica e viene diagnosticata solo quando è rilevata un'adenopatia (linfonodo palpabile a causa dell'ingrossamento). Così, quello che il paziente osserva è un'infiammazione indolore di un ganglio, di solito nella zona laterale del collo o intorno alle clavicole, anche se può avvenire pure alle ascelle o all'inguine. A volte si presenta un fastidio all'addome, che è legato ad un'infiammazione della milza, o sintomi legati alla compressione di qualche struttura, come la tosse secca o dolori nella parte inferiore della schiena.
D'altra parte, i pazienti con sintomi possono presentare:
Le cause della malattia di Hodgkin sono attualmente sconosciute. Tuttavia, in alcuni casi si pensa che possa contribuire a innescarla un'infezione relazionata a virus Epstein-Barr, come la mononucleosi. Inoltre, le persone con HIV sono a maggior rischio rispetto alla popolazione generale.
Tra i fattori di rischio noti, solo su alcuni si può intervenire, quindi la malattia non può essere prevenuta nella gran parte dei casi. L'HIV aumenta il rischio, quindi le raccomandazioni saranno orientate anche a evitare la diffusione del virus. Un altro fattore di rischio è l'infezione con il virus Epstein-Barr, che causa la mononucleosi, e tuttavia non c'è modo di prevenirlo.
Il trattamento della malattia di Hodgkin varia a seconda della portata del linfoma, ma si basa sempre sulla chemioterapia, accompagnata da una radioterapia sulle aree colpite. Inoltre, in pazienti considerati ad alto rischio o altamente recidivi, è indicato il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche. La prognosi dipenderà dal tipo di linfoma di Hodgkin, dall'estensione e dalla risposta del paziente al trattamento. Ad eccezione di alcuni fattori avversi, la probabilità di curare la patologia è superiore all'80%. Tuttavia, nonostante la buona prognosi generale, i pazienti non ottengono una remissione definitiva, e i soggetti con recidività tardive hanno una prognosi peggiore.
Il Prof. Francesco Di Raimondo è Specialista in Ematologia presso l’Università di Catania.
È Direttore dell’U.O.C Divisione Clinicizzata di Ematologia presso l’Ospedale Ferrarotto di Catania. È Professore Ordinario di Ematologia presso l’Università di Catania.
Durante la sua attività, sul piano scientifico ha rivolto la sua attenzione alla Onco-ematologia e in particolare alle malattie linfoproliferative e allo studio dell’Angiogenesi nelle malattie ematologiche.
Inoltre è autore di pubblicazioni di livello internazionale e nazionale.
L'anemia è una condizione in cui si ha una bassa concentrazione di emoglobina nei globuli rossi. I globuli rossi hanno il compito di fornire ossigeno ai tessuti, mentre l'emoglobina è una proteina ricca di ferro che dà il colore rosso al sangue e permette ai globuli rossi di trasportare ossigeno dai polmoni al resto del corpo. Esistono diversi tipi di anemia:
I sintomi comuni dell'anemia sono:
Se l'anemia si complica e diventa grave, può anche essere accompagnata da dolore toracico, angina pectoris o infarto miocardico. Inoltre, altri sintomi allarmanti sono:
I segni chiari che possono indicare che un paziente soffre di anemia sono:
Ci sono tre cause principali per l'anemia:
Queste cause, a loro volta, possono essere dovute a malattie, problemi di salute o altri fattori. Così, la perdita di sangue può essere correlata a diminuzione di piastrine o fattori di coagulazione. La mancanza di produzione di globuli rossi può essere dovuta a malattie croniche o renali e la rapida distruzione dei globuli rossi può invece avvenire come conseguenza della sferocitosi ereditaria, una malattia che rende i globuli rossi troppo fragili. Dal canto suo, il corpo ha bisogno di vitamine, minerali e nutrienti, come il ferro, la vitamina B12 o l'acido folico per produrre i globuli rossi. La mancanza di queste sostanze può essere dovuto a alterazioni nello stomaco o negli intestini al momento dell'assorbimento dei nutrienti. Alcune di queste patologie sono la celiachia. Altre possibili cause possono essere:
Per prevenire alcuni episodi di anemia, in particolare quelli correlati alla mancanza di ferro e vitamine, è consigliabile modificare la dieta o assumere integratori alimentari.
Il trattamento dell'anemia dipenderà dal tipo, dalla causa e dalla gravità della malattia. Quindi, al paziente si consiglierà:
- Cambiamenti nell'alimentazione o integratori, aumento dell'assunzione di ferro, vitamina B12, acido folico o vitamina C.
- Farmaci antimicrobici per il trattamento di infezioni, ormoni per ridurre sanguinamenti mestruali o medicine che impediscano al sistema immunitario di distruggere i globuli rossi.
- Nei casi gravi: trasduzione del sangue, trapianto di cellule staminali e trapianto di midollo osseo.
La leucemia è una malattia del sangue in cui il midollo osseo produce globuli bianchi anomali (cellule blastiche leucemiche o cellule della leucemia). Queste cellule si dividono, si riproducono e ha luogo una proliferazione di cellule alterate che non muoiono quando invecchiano, ma si accumulano e sostituiscono alle cellule normali. In questo modo si riducono le cellule sane, con conseguenti problemi nel trasporto dell'ossigeno nei tessuti, nella guarigione delle infezioni o nel controllo delle emorragie. Il fatto che le cellule immature e anormale proliferino nel sangue fa sì che la leucemia sia considerata un cancro del sangue. Ci sono diversi tipi di leucemia:
I sintomi della leucemia variano a seconda del tipo di leucemia. I più frequenti sono:
Inoltre, altri sintomi includono:
Normalmente, non è possibile stabilire una causa specifica per la leucemia. Tuttavia, esistono diversi fattori di rischio che possono essere considerati come cause:
Attualmente non esiste alcun modo per prevenire la leucemia. D'altra parte, si consiglia di condurre una vita sana ed evitare le abitudini dannose: ciò aiuterà nella prevenzione di altri tumori oltre che ad affrontare meglio il trattamento.
Il trattamento di base della leucemia è la chemioterapia, una procedura con cui vengono iniettati farmaci per uccidere le cellule tumorali. Si divide in 3 fasi:
La malattia di Hodgkin o linfoma di Hodgkin è un tipo di linfoma, e cioè un cancro che ha origine nei globuli bianchi o linfociti (cellule di difesa del sistema immunitario). Si tratta di un tumore del sistema linfatico, che è un apparato essenziale per il sistema immunitari, che comprende una rete di organi, linfonodi, condotti e vasi linfatici che producono linfa e la trasportano dai tessuti al flusso sanguigno. Nel linfoma di Hodgkin si formano in maniera incontrollata alcune cellule linfoidi atipiche, chiamate Reed-Sternberg, che causano l'ingrossamento dei linfonodi in una zona particolare, fino a diffondersi progressivamente ad altre aree ganglionari limitrofe, alla milza o al midollo osseo. Anche se può presentarsi quasi ovunque, solitamente è più comune nei gangli linfatici della parte superiore del corpo, al torace, al collo e alle ascelle. L'incidenza è di 30 nuovi casi all'anno per un milione di abitanti. Colpisce sia giovani che persone oltre i 55 anni. Tra i giovani è più frequente nelle donne, mentre tra gli anziani colpisce soprattutto gli uomini. Meno frequentemente colpisce i bambini, fissandosi al il 5% dei tumori infantili. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) può essere suddivisa in due tipi principali:
- Linfoma di Hodgkin classico. È il più comune (80% dei casi), e si distingue in quattro varietà, a seconda della cellularità che accompagna:
- Predominanza linfocitaria nodulare (20%)
Nel 60-70% dei casi la malattia è asintomatica e viene diagnosticata solo quando è rilevata un'adenopatia (linfonodo palpabile a causa dell'ingrossamento). Così, quello che il paziente osserva è un'infiammazione indolore di un ganglio, di solito nella zona laterale del collo o intorno alle clavicole, anche se può avvenire pure alle ascelle o all'inguine. A volte si presenta un fastidio all'addome, che è legato ad un'infiammazione della milza, o sintomi legati alla compressione di qualche struttura, come la tosse secca o dolori nella parte inferiore della schiena.
D'altra parte, i pazienti con sintomi possono presentare:
Le cause della malattia di Hodgkin sono attualmente sconosciute. Tuttavia, in alcuni casi si pensa che possa contribuire a innescarla un'infezione relazionata a virus Epstein-Barr, come la mononucleosi. Inoltre, le persone con HIV sono a maggior rischio rispetto alla popolazione generale.
Tra i fattori di rischio noti, solo su alcuni si può intervenire, quindi la malattia non può essere prevenuta nella gran parte dei casi. L'HIV aumenta il rischio, quindi le raccomandazioni saranno orientate anche a evitare la diffusione del virus. Un altro fattore di rischio è l'infezione con il virus Epstein-Barr, che causa la mononucleosi, e tuttavia non c'è modo di prevenirlo.
Il trattamento della malattia di Hodgkin varia a seconda della portata del linfoma, ma si basa sempre sulla chemioterapia, accompagnata da una radioterapia sulle aree colpite. Inoltre, in pazienti considerati ad alto rischio o altamente recidivi, è indicato il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche. La prognosi dipenderà dal tipo di linfoma di Hodgkin, dall'estensione e dalla risposta del paziente al trattamento. Ad eccezione di alcuni fattori avversi, la probabilità di curare la patologia è superiore all'80%. Tuttavia, nonostante la buona prognosi generale, i pazienti non ottengono una remissione definitiva, e i soggetti con recidività tardive hanno una prognosi peggiore.
Il linfoma è una proliferazione maligna dei linfociti, che sono le cellule che difendono l'organismo nel sistema immunitario. Tale proliferazione si verifica nei noduli o linfonodi, anche se a volte colpisce anche la milza o il fegato. È quindi un cancro che origina nel tessuto linfatico. Come conseguenza, vi è una affezione del sistema immunitario, che diventa più pronunciata al diffondersi della malattia. Inoltre, se viene colpito il midollo osseo può portare ad anemia o ad altri cambiamenti nelle cellule del sangue. Si stima che il linfoma colpisce tra tre e sei persone ogni 100.000 abitanti ogni anno, e in media compare all'età 60 anni. Ci sono due principali tipi di linfoma:
Tuttavia, c'è una nuova classificazione chiamata Sistema REAL, che divide i tipi di linfoma in base al comportamento clinico in tre categorie:
Di solito i linfomi si manifestano con linfonodi ingrossati, e ben visibili in aree come il collo, le ascelle o l'inguine. Tuttavia, quando appaiono in aree meno accessibili, come l'addome o il mediastino, possono passare inosservati, ed essere difficili da diagnosticare fino a quando non appaiono i sintomi. Tali sintomi includono, ma non sono limitati a:
Finora le cause esatte che scatenano il linfoma sono sconosciute, ad eccezione di alcuni casi relativi alle infezioni causate da batteri come l'Helicobacter pylori e borrelia, o il virus di Epstein-Barr (EBV). Inoltre, gli esperti associano anche il linfoma con fattori quali coloranti per capelli, insetticidi e radiazioni ionizzanti. Tuttavia, non esistono prove conclusive.
Non c'è modo di prevenire il linfoma. Tuttavia, gli esperti raccomandano uno stile di vita sano, che potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la malattia, ma non esiste un rapporto diretto. Altre raccomandazioni includono: contenere l'obesità, il fumo e fattori di rischio cardiovascolare, non perché possono causare il linfoma, ma perché una persona con comorbidità ha meno probabilità di superare positivamente un trattamento aggressivo, come la chemioterapia.
Il trattamento del linfoma dipende dalla prognosi, dall'età del paziente e dalla salute generale. Bisogna fare un buon esame preliminare per conoscere l'entità della malattia e, in seguito, decidere la cura migliore. I trattamenti più utilizzati sono:
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OTTIMO